Le presidentesse

anno: 2013

 

di Werner Schwab
traduzione Umberto Gandini
riduzione drammaturgica Rita Frongia
con Elisa Pol, Federica Rinaldi, Maurizio Lupinelli
regia Maurizio Lupinelli
assistente alla regia Michele Bandini
costumi desiner Maria Chiara Grotto
disegno luci Giacomo Gorini
un ringraziamento particolare per la collaborazione a Claudio Morganti
produzione Nerval Teatro, Armunia Festival
con il sostegno di Regione Toscana – Settore Spettacolo
con la collaborazione di Comune di Guardistallo, Centro Artistico Il Grattacielo, Teatrol’Ordigno di Vada

Foto Guido Mencari

 

debutto spettacolo 1 luglio 2013 al Festival Inequilibrio di Castiglioncello, (LI)

 

“Le parole donate agli esclusi non hanno le virtù delle fiabe”

Le presidentesse di Werner Schwab è una farsa feroce che denuncia i conformismi, le ipocrisie religiose e la violenza verbale e fisica celata sotto l’apparente quiete dei rapporti umani. In una cucina tre personaggi femminili, come maschere di uno squallido teatrino popolare, si raccontano alternando sferzante ironia e grottesca comicità, con repentine discese nel tragico.
Le presidentesse costituisce la seconda tappa di Progetto Schwab, percorso triennale che Nerval Teatro dedica al mondo e al linguaggio dell’autore austriaco. La scrittura di Schwab costringe a trasformare il linguaggio in carne umana; i suoi personaggi devono avere il dono o l’umiltà di lasciarsi trasfigurare nel corpo, inciampare nella pulsazione e nel fremito.
La presenza dell’attore diventa indispensabile per lo sprofondamento della lingua nel corpo, in un teatro capace di restituire il rumore della vita.

 

“Onore a Maurizio Lupinelli. Come Dario D’Ambrosi a Roma, Lupinelli da anni lavora con ragazzi disabili tra Rosignano e Castiglioncello e trasforma il lavoro in teatro, in arte.”
[Franco Cordelli, Corriere della Sera, 20 marzo 2014]

 

“L’ipocrita etichetta del “diversamente abile” riconquista sulla scena un significato imprevisto: il valore di una scommessa che sfida il perbenismo dei normalmente (in)abili.”
[Giulio Sonno, PAPER STREET, 4 febbraio 2014]


rassegna stampa

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Schwab